Capita
che un film parte come una commedia per poi cambiare registro circa a metà
della storia, virando sul drammatico, il thriller e perfino l’horror.
L’aggettivo che meglio definisce pellicole del genere è disturbanti. Di esempi
ce ne sono a iosa, da La guerra dei Roses,
che comincia come una favola d’amore dolcissima e appassionata, a Rosemary’s baby, che sembra nelle prime
scene la semplice storia di una coppia di neosposi.
Uno
dei film che meglio sintetizza questo genere è forse Le streghe di Eastwick. In un paesino di provincia del New England,
apparentemente tranquillo e pacifico, l’emblema della famiglia, dei (falsi)
buoni sentimenti e dei valori di una volta, vivono tre donne sole. Le donzelle
– interpretate da Michelle Pfeiffer, Susan Sarandon e Cher – non sanno di
essere delle streghe, anche se noi lo intuiamo fin dalla prima scena (nonché
dall’esplicito titolo), quando un temporale interrompe il noiosissimo discorso
del presidente della scuola, realizzando un loro desiderio inconscio. Immaginando
l’uomo dei loro sogni, finiscono con l’evocare senza rendersene conto il
diavolo (Jack Nicholson, nato per questa parte) che le sedurrà, dando vita con
loro ad una specie di comune. Una commedia, con battute vivaci da guerra dei
sessi. Per il primo tempo.
È al
giro di boa che il film si trasforma quasi in un horror, con il diavolo che
uccide la pettegola del paese per mano del maritino. Le streghe capiscono la
sua pericolosità e lo rifiutano, ma lui usa le loro più intime paure contro di
loro. Ma sì sa che le donne ne sanno una più del diavolo ed è per questo che
nell’orrifico finale avranno la meglio.
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