martedì 13 maggio 2014

Non lo faccio per me



Ci sono momenti in cui mi sento in dovere di contestare atteggiamenti e pensieri diffusi che ritengo completamente sbagliati. Sono quei momenti in cui divento moralista, bacchettone, perfino un po’ antipatico. Non piace a nessuno sentirsi fare la predica, ma tutti dovremmo fare del nostro meglio perché questo mondo diventi migliore (che ci volete fare, sono un sentimentale), e mettere in guardia il prossimo dalle tendenze peggiori che sta prendendo la nostra società fa parte del rendere il mondo migliore.

L’altro giorno sentivo alla radio la pubblicità di un istituto di ricerca che si occupa di trovare una cura per il cancro che invitava a destinare a loro il 5 per mille della dichiarazione dei redditi. Quello che mi ha colpito è la strategia a cui sono ricorsi per incentivare l’ascoltatore a scegliere la loro associazione per la donazione. La speaker diceva di aver scelto quel istituto non per far del bene, non per generosità, ma per se stessa. Lo faccio per me, perché se un domani mi ammalerò di cancro ci possa essere una cura.

Logicamente ognuno è libero di donare il proprio 5 per mille a chi crede, e non esistono in questo genere di cose scelte giuste e sbagliate. Ma non dobbiamo dimenticare la natura dell’azione che stiamo facendo. Si tratta di un dono, dare qualcosa a qualcun altro gratuitamente. Se lo facciamo  per un nostro tornaconto, con un doppio scopo o anche solo sperando che se in futuro avremo bisogno potremo anche noi contare su quel gesto che abbiamo fatto, non è più un dono.

Viviamo in un mondo egoista, schiavi del dio denaro. I sogni, le speranza, ma anche gli stessi bisogni basilari degli esseri umani non contano niente di fronte al mercato e all’economia. Un mondo come questo ha più che mai bisogno di riscoprire il valore del dono, della gratuità di un gesto. Donate il vostro 5 per mille alla ricerca, a una Onlus che fa del bene, donatelo perfino al vostro Comune se preferite. L’importante è che lo doniate, pensando al prossimo e senza cercare di riceverne qualcosa in cambio.