mercoledì 2 luglio 2014

Tre scene, un film


Alcune scene sono entrate nell’immaginario collettivo. Pur non avendo mai visto il film da cui sono tratte, tutti le conoscono. Lo spogliarello di Kim Basinger in 9 settimane e mezzo, l’attacco aereo al suono della Cavalcata delle Valchirie in Apocalypse Now, la camminata ballata al ritmo di Stayin’ Alive di John Travolta all’inizio de La febbre del sabato sera.

Una scena famosa non fa un capolavoro, e un bel film è tale indipendentemente dal numero di scene entrato nella storia della cinematografia. Indiscutibilmente però le scene che catalizzano l’attenzione, creano, dalla seconda visione del film in poi, un senso d’attesa.

Emblematico è il caso di Scent of a woman – Profumo di donna. Il protagonista è Al Pacino nei panni di un ex colonnello divenuto cieco dopo un incidente. La sua famiglia assume un giovane studente (Chris O’Donnell) perché si occupi di lui durante il week-end del ringraziamento. Il colonnello lo trascina a New York dove ha intenzione, dopo essere andato a trovare suo fratello e aver fatto l’amore per un’ultima volta, di suicidarsi. Mentre il colonnello gli insegnerà a vivere, il ragazzo racconterà al colonnello i suoi problemi: ha assistito ad uno scherzo molto pesante nei confronti del preside del suo college e se non farà la spia, il preside lo caccerà.

Ogni frase pronunciata da Al Pacino è degna di nota, ma sono tre i momenti del film che finisci ogni volta per aspettare con trepidazione.

Innanzitutto la scena del tango, con il colonnello cieco che insegna ad una giovane donna il ballo più sensuale del mondo (Non c’è possibilità di errore nel tango, non è come la vita: è più semplice. Commetti un sbaglio ma non è mai irreparabile, seguiti a ballare). Poi la corsa in Ferrari, con Al Pacino al volante che aspetta che Chris O’Donnell gli dica il momento esatto in cui curvare. Infine il monologo di Al Pacino al college, in difesa del suo giovane amico che non vuole tradire dei compagni per comprarsi un futuro.
 
Tre scene che trasudano voglia di vivere, forza ed energia vitale. Ancora più trascinanti perché hanno per protagonista un cieco. Tre scene che riassumono il messaggio del film: andare avanti comunque, perché in questa vita c’è sempre un qualcosa per cui vale la pena di vivere.