Quando si pensa ai mestieri del cinema solitamente si citano gli attori, il regista, il tecnico della fotografia, l’addetto al montaggio, i macchinisti e molti altri. Quasi tutti però dimenticano una delle figure più importanti: il compositore.
Cosa
sarebbe un film senza colonna sonora? È la musica che guida le nostre emozioni
e che ci porta a provare gioia, tristezza, ansia, perfino terrore. Provate a
vedere un film dell’orrore senza sonoro. La sensazione di paura, quel Oh mio Dio! Vedrai che adesso l’ammazzano,
si perdono. La musica in questi film ha la funzione di metterti sul chi vive. Quando
la melodia vira verso un’atmosfera ansiogena sai già che il peggio sta per
avvenire.
Ma la
musica è essenziale per ogni film. Senza musica avrebbero lo stesso effetto le
coltellate inflitte dall’assassino in Psyco?
Sentiremmo la stessa ansia all’avvicinarsi della bestia ne Lo squalo? Ci esalteremmo allo stesso modo per le imprese di Indiana
Jones?
A
volte la musica viene composta per il film, come accadde per Momenti di gloria e per i sei capitoli
di Rocky. Altre volte si decide di utilizzare brani già scritti. Si può optare
per brani poco conosciuti ma che si prestano molto bene alla storia, come Unchained melody in Ghost, oppure brani che già fanno parte dell’immaginario collettivo
come Il barbiere di Siviglia che apre
Oscar – Un fidanzato per due figlie.
Discorso
a parte per le splendide colonne sonore Disney che hanno vinto quasi ogni anno
nel decennio Novanta il premio Oscar, da La
Sirenetta a Pocahontas. Ed è
stata proprio la Disney a fare il primo – e forse ancora oggi l’unico – omaggio
alla colonna sonora. Facendola diventare un personaggio e dandole una forma, è
apparsa in Fantasia (il film che più
di ogni altro deve un grosso tributo alla musica) dove a seconda dello
strumento che viene usato cambia forma e si muove in modo diverso. Perché anche
se intangibile, la colonna sonora è spesso l’anima di un film.