domenica 16 novembre 2014

Io no spik inglish... ma siamo in tanti



Quest’estate lo sciopero dei doppiatori ha riacutizzato l’eterna polemica tra sostenitori del doppiaggio e puristi che vorrebbero film e telefilm trasmessi in lingua originale.

Sperare come molti fanno in un abbandono del doppiaggio è completamente idiota. È un comportamento radical chic, non da intellettuale bensì da intellettualoide. Questa gente sostiene che, doppiando, intere frasi e addirittura intere sceneggiature vengono travisate, le sfumature si perdono, la capacità degli attori non viene percepita completamente.

Hanno ragione. Quasi nessuno sa che Morgan Freeman ha una voce profonda e sexy e che in originale Whoopi Goldberg non parla squittendo. Ed è verissimo che certe frasi, in particolar modo i giochi di parole, si perdono (gli indovinelli di Riddler nel telefilm di Batman degli anni ’60 con Adam West ne sono un ottimo esempio). Provate infine a pensare alla ricchezza di significati di una singola parola. Ne Il Re Leone, nella canzone Sarò re cantata dal cattivo Scar, alle iene che gli domandano E noi che faremo?, lui risponde Voi seguite il maestro, in originale Listen to teacher. La traduzione di teacher in maestro è filologicamente perfetta, eppure si perde una sorta di richiamo alla scuola presente nel testo originale, come se Scar stesse tenendo una lezione alle iene.

Però… Tutte queste sfumature le coglie solo chi conosce la lingua. E in Italia, checché ne dicano i sostenitori della lingua originale, molti in inglese non vanno oltre al The cat is on the table, e non parliamo di altre lingue. Ma ancora più importante, per recepire queste sfumature, la capacità recitativa degli attori (quando non si conosce la lingua, sembra che tutte le frasi vengano pronunciate con lo stesso tono) e i sottointesi di una particolare frase, bisogna conoscere la lingua che si sta ascoltando bene quasi quanto la propria lingua madre. E sono convinto che nemmeno l’1 per cento di questi puristi conoscano così bene l’inglese.
 
E allora, meglio perdere qualche sfumatura che perdere tutto, perché è questa la situazione in cui si trova in realtà chi non conosce la lingua.

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