domenica 9 novembre 2014

Fino all'ultimo momento



Un buon thriller dovrebbe tener attaccato lo spettatore alla sedia fin all’ultimo istante. Non è per forza necessario il colpo di scena finale, a volte spiazzante come ne La donna che visse due volte, altre alla base del senso del film (come Il sesto senso), altre ancora in parte intuibile ma sicuramente ansiogeno come High Crimes – Crimini di stato. Sono invece indispensabili svariati colpi di scena nel corso della storia. Una trama troppo lineare, senza sorprese e con uno svolgimento prevedibile, distoglie attenzione. È naturale che in un thriller si alternino momenti di tensione a momenti relativamente più tranquilli, per lasciar tirare un sospiro di sollievo allo spettatore e dare un equilibrio alla narrazione, ma è anche logico che più intense e numerose saranno le scene di tensione, più il film incarnerà a pieno titolo la definizione di thriller.

Uno tra i thriller più ansiogeni (e per un thriller, questo ovviamente è un complimento) è The Game – Nessuna regola. La storia ruota intorno al ricco uomo d’affari Nicholas Van Orton (Michael Douglas), ossessionato dal ricordo del padre, suicidatosi buttandosi dal tetto di casa quando lui era ancora piccolo. Per il suo compleanno il fratello Conrad (Sean Penn) gli regala l’iscrizione ad un esclusivo club di giochi di ruolo per movimentare la sua noiosa e monotona vita. Da quel momento l’esistenza del protagonista diventa un vero e proprio incubo. Un gigantesco complotto in cui sembra essere coinvolto chiunque, mette in pericolo il suo lavoro, le sue finanze e la sua stessa vita.

La sede del club di giochi di ruolo (che Van Orton capisce essere la copertura per un giro di ricatti e truffe) è abbandonata e la polizia non crede al suo racconto. Recandosi a casa di Christine (Deborah Kara Unger), una donna che ha conosciuto apparentemente per caso, capisce che la ragazza è una dipendente della società di giochi di ruolo che l’ha cacciato in quella situazione. Van Orton scopre che i suoi conti finanziari sono stati prosciugati e la donna droga il suo tè e lo trasporta privo di sensi in un cimitero in Messico.
 
Siamo solo a metà film e i colpi di scena non si contano già più. E proseguirà così fino alla fine. Come dovrebbe fare ogni thriller degno di questo nome.

Nessun commento:

Posta un commento