Quando
pensiamo a Los Angeles ci scorrono davanti agli occhi le immagini di Hollywood,
le palme di Beverly Hills, le luminose spiagge di Malibù. Ma Los Angeles è
soprattutto la città del cinema e dei divi. E di magnifiche ville, contornate
da piscine olimpioniche e colonne greche.
Il
tenente Colombo, con le sue indagini concentrate nella Los Angeles bene, tra
personaggi famosi e miliardari, ci ha dato negli anni un ampio campionario di
magnifiche ville. Solitamente in queste magioni – chiamarle case è davvero
riduttivo – abita una sola persona, al massimo due. Certo, c’è la servitù, dal
maggiordomo, alla cameriera, passando per l’autista e il giardiniere. Ma la
servitù non vive in quelle dimore, ci lavora e basta, vivendo al massimo nella
piccola dependance adiacente.
Ville
enormi, di non so neanch’io quante stanze, riservate ad un solo essere umano.
Colombo ce ne mostra il lato solare, ricco, affascinante. Chi non invidierebbe
i ricchi padroni di casa? E dopotutto parte del gioco in Colombo è proprio
quello di riservare la parte dell’assassino a personaggi odiosamente ricchi, belli
e potenti. Lo spettatore ha una sensazione di rivalsa nel vedere il povero
tenente (che in quanto a mezzi economici tanto gli assomiglia), circuire e
infine incastrare i colpevoli. È una sorta di giustizia sociale quella fatta
dalla serie. Se nella realtà i ricchi e i potenti riescono sempre a
“svangarla”, quantomeno nella finizione televisiva non hanno scampo.
Ma c’è
anche un altro lato, oscuro, spaventoso, inquietante. Colombo va quasi sempre
di giorno a tormentare il colpevole di turno nella sua enorme abitazione. E
vediamo una casa piena di luce, con mobili e oggetti molto costosi. Ma provate
ad immaginare quelle stesse ville di sera tardi. Silenziose, buie (in America
non si usano i lampadari. Prediligono le lampade che, saranno pure più chic, ma
fanno molta meno luce), quasi disabitate. Uno scenario da film dell’orrore. Non
posso fare a meno di immaginarmi come dev’essere angosciante e inquietante
vivere in case così grandi e così vuote.
E non
posso non pensare che forse le vite delle star che spesso invidiamo, sono molto
meno affascinanti di quanto si pensi, esattamente come le loro ville.
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