sabato 5 aprile 2014

Il glaciale gentiluomo



Ci sono attori che incarnano a meraviglia il ruolo del maledetto, il personaggio pericoloso e inquietante, quello di cui diffidare, nonostante cerchi di apparire come una persona normale.

Uno degli attori più bravi in questo tipo di ruoli è Christopher Walken. Alto, biondo, occhi azzurri. Sulla carta l’eroe perfetto. C’è qualcosa però nel suo viso che fa diventare quei tratti pericolosi. Se Jack Nicholson è maestro nel uso del sopracciglio e nello sfoggiare il ghigno più minaccioso di Hollywood, Walken fonda la sua pericolosità sulla dualità che contraddistingue i suoi personaggi. E del resto non c’è niente di più spaventoso di qualcuno che all’apparenza si manifesta come innocente, per bene, rassicurante, ma che nasconde nel suo sguardo una calma, una freddezza, che è solo dei malvagi. Walken è ambiguo, sinistro, fintamente rassicurante. Si presenta sempre come un uomo a modo, uno di cui ti puoi fidare - come in Cortesie per gli ospiti – per poi svelare la sua vera, infida e terribile, natura.

Tra i tanti attori feticcio di Tim Burton, da vita con lui a Max Shreck, l’industriale corruttore di Batman – Il ritorno, l’unico personaggio totalmente negativo della pellicola, senza alcuna giustificazione per quello che fa (come invece è per Batman, Catwoman e il Pinguino).

Interprete anche dell’antagonista di James Bond in 007 Bersaglio mobile, Walken si è prestato spesso alla commedia, come in Sbucato dal passato e Due single a nozze, donando comunque un’aurea inquietante ai personaggi interpretati. Peculiare in questo il suo ruolo in Cambia la tua vita con un click. Il film parte come la classica commediola per famiglie, con Adam Sandler che viene in possesso di un telecomando che gli permette di accelerare e saltare parti della sua vita, esattamente uguale a quello dei nostri lettori dvd. A darglielo è Walken, commesso di un grande magazzino. Dopo non molto tempo Sandler si rende conto che ha gettato via quasi tutta la vita, saltando le parti che non riteneva interessanti ma che sono dopotutto il succo dell’esistenza, fatta di quotidianità piuttosto che di giorni speciali. Ed è a questo punto che Walken si palesa per quello che è, ovvero La Morte. Perché con Christopher Walken non c’è mai da stare tranquilli.

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