lunedì 7 aprile 2014

Che fine ha fatto l'italiano?


 
Si sente spesso parlare della necessità di difendere la nostra lingua dalla valanga di parole straniere che sempre più fanno capolino nel nostro gergo. Parole inglesi per lo più.

Molte ruotano attorno alle discipline economiche, e dato che l’inglese è la lingua degli affari, diventa naturale parlare di spread (misteriosa entità che nessuno ha ancora ben compreso cosa sia ma di cui tutti siamo stufi di sentir parlare), di brand, di business. Ci sono parole che è logico importare perché sono il nome proprio di qualcosa che magari nel nostro Paese prima non esisteva. Negli Usa la pasta la chiamano pasta, ed è logico che noi non traduciamo la parola hamburger, il vocabolo tennis, il sostantivo omelette. Ma che bisogno c’è di chiamare il montepremi del superenalotto jackpot? Perché usare magazine anziché rivista? Dove nasce la necessità di sostituire la locuzione alla moda con trendy?

Questa tendenza non risparmia nemmeno il mondo del cinema e sono sempre di più i film che si presentano al pubblico italiano con il titolo originale anziché tradotto. Certo, non mancano i casi in cui il titolo italiano nulla ha a che vedere con quello originale, come Airplane (semplicemente aereo) che diventa L’aereo più pazzo del mondo (ma ammettiamolo, il “nostro” titolo è molto più adatto) o Home alone (letteralmente Solo a casa) che altro non è che Mamma ho perso l’aereo. Concordo anche sul fatto che certi titoli non si possono tradurre, come Closer con Julia Roberts (Più vicino nun se pò sentì) o Twilight (se lo intitolavano Crepuscolo, nessuno sarebbe andato a vederlo).

Il fatto è che oggi si evita di tradurre anche titoli che in italiano suonerebbero molto bene ed avrebbero la loro dignità. Qualche anno fa quantomeno si accompagnava al titolo in inglese il sottotitolo che ne chiariva il significato, come DirtyDancing – Balli proibiti o Beverly Hills Cop – Un piedipiatti a Beverly Hills. Oggi si presume (e si pretende) che tutti sappiano l’inglese, ed ecco che ci ritroviamo The face of love, The butler e The last station. Possibile che intitolandoli Il volto dell’amore, Il maggiordomo e L’ultima stazione non avrebbero avuto comunque successo?

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