martedì 14 ottobre 2014

Il fascino del male


 
Mi considero una persona per bene, generosa, sensibile. In una parola, buona. Eppure a volte mi capita di essere più attratto nei film e nei telefilm dal cattivo che dall’eroe. I personaggi malvagi hanno spesso un notevole carisma. Basta pensare al diabolico petroliere J.R. in Dallas o al capo della Spectre Blofeld, l’acerrimo nemico di James Bond.

Vedi Il Re Leone e, nonostante il cattivo Scar faccia quanto di più spregevole si possa immaginare (uccide il fratello e fa credere al nipote di essere il colpevole della morte del padre), ti esalti galvanizzato quando cantando espone il suo piano. Segui Il delitto perfetto di Hitchcock e sotto sotto speri che il colpevole (il viscido e ironico Ray Milland) se la cavi, dopo tutta la fatica che ha fatto per progettare un delitto che si è rivelato tutt’altro che perfetto.

Ed è (almeno in parte) dovuto al carisma della cattiva, il successo de Il segreto, la telenovela che ha spopolato in Spagna ma che ha soprattutto conquistato il pubblico italiano.

Il personaggio che spicca è proprio quello della perfida donna Francisca (interpretata da María Bouzas): vendicativa, acida, crudele, le pensa tutte per dividere suo figlio dalla sua innamorata, dal farla accusare ingiustamente d’omicidio a fingersi paralizzata. E nella seconda serie farà di tutto per non perdere la figlioccia (l’unica a cui vuole bene e che incomprensibilmente la ricambia), arrivando a qualsiasi bassezza per evitare che se ne vada per la sua strada.

Eppure se date un’occhiata su internet, esistono pagine facebook di fan della perfida donna. Perché spesso il male al cinema e in tv, anche se destinato a perdere, è più divertente del bene.

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