sabato 25 ottobre 2014

Volgarità e comicità



Troppe persone confondono volgarità e comicità. Non sono un puritano e sono conscio che la parolaccia in certi momenti faccia effetto, abbia la sua funzione. Il problema è quando risulta gratuita.

Molti dei film comici americani dell’ultimo decennio sono riusciti ad arrivare a un livello d’insulsaggine e di volgarità impareggiabile. Parolacce a parte, non fanno che parlare di sesso, anche quando sarebbe superfluo, anche quando non c’entra niente con la trama. Sviliscono un aspetto dell’esistenza umana, la sessualità, intrinsecamente legato all’amore, al mistero, al fascino, al divertimento. Ma soprattutto – e questo è il peggio – non fanno nemmeno ridere.

Adam Sandler è forse l’attore che ha prestato di più il suo talento (talento?) a questo genere di film. Poco espressivo, con una faccia solo apparentemente da bravo ragazzo, Sandler sembra convinto che le risate siano proporzionate alle volgarità. Geni della comicità come Robin Williams, Peter Sellers e Leslie Nielsen sapevano benissimo che a causare la risata non era la battuta in sé (comunque importante), ma il tono con cui la si diceva, lo sguardo che l’accompagnava, le movenze con cui si costruivano i personaggi. Sandler se ne frega, ma il vero dramma è che è comunque ritenuto da molti ragazzi uno dei comici migliori.

I pochi film salvabili (da Mr. Deeds a 50 volte il primo bacio) scompaiono tra le terribili fetenzie interpretate dall’attore, da Io vi dichiaro marito e… marito a Zohan – Tutte le donne vengono al pettine, passando per Prima o poi me lo sposo.
 
Tra le pellicole peggiori, vince il primo premio Indovina perché ti odio in cui Sandler interpreta un quarantacinquenne divenuto padre a 15 anni in seguito ad una relazione con una sua professoressa. Arrivato a 30 anni, il figlio non sopporta il padre (e come dargli torto) che non è mai stato un educatore e che è un immaturo cronico. Tra una notte di sesso con la nonna della promessa sposa del figlio e altre oscenità che non ho il coraggio di raccontare, il film segna il livello più basso a cui dovrebbe essere concesso di scendere. Ma siccome non c’è fine al peggio, è facile immaginare che Sandler riuscirà a superare se stesso in futuro, propinandoci film ancora più vergognosi e scadenti.

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