domenica 19 ottobre 2014

Modelli sbagliati



È dall’inizio del nuovo millennio che i telefilm sono diventati un fenomeno di culto. I telefilm del Duemila sono – nella maggior parte dei casi – molto differenti dalle serie dei decenni precedenti. Più realistici, crudi (basta pensare ai vari Csi), ammantati spesso di un aria filosofica (vedi Lost), tecnicamente innovativi (come 24). Ma ciò che è maggiormente cambiato sono i valori dei protagonisti, la visione della vita e del mondo dei vari personaggi.

I telefilm rispecchiano la società e in questi ultimi quindici anni sappiamo bene che la massa è diventata sempre più cinica, disillusa, egoista. L’umanità e la generosità stanno andando scomparendo e i telefilm non possono che registrare e mostrare questo fenomeno.

Dottor House ne è un ottimo esempio. Medico brillante e preparato, dal punto di vista umano è un insensibile stronzo. Il problema è che piace. Il problema è che, in caso di bisogno, in molti vorrebbero al proprio fianco Gregory House. Negli anni ’60 i telespettatori impazzivano per il dottor Kildare. Sicuramente bravo e scrupoloso, ma soprattutto umano, gentile, cosciente che chi si trovava davanti era un essere umano prima che un paziente.

Come insegnava il Patch Adams del compianto Robin Williams, lo scopo della medicina è migliorare la vita, non posticipare la morte. E dato che morire purtroppo è inevitabile, preferisco un medico che mi consoli e mi accompagni nel grande passo rispetto a uno che non riesce a comprendere che vivere è qualcosa di più di avere un cuore che batte, due polmoni che respirano e del sangue che scorre nelle vene.

I telefilm rispecchiano la società, ma allo stesso tempo la influenzano. Diventano dei modelli. E modelli di cinismo ed egoismo, non fanno che peggiorare il nostro mondo.
 

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